Chi sono

Mi chiamo Cecilia, classe ’93, pugliese di nascita ma da circa 4 anni un po’ nomade.
Ho sempre avuto questo grande desiderio di esplorare, non appena preso il diploma sono andata via di casa. Prima Londra, poi Milano, dove ho anche avuto una vita completamente normale per cinque anni: un lavoro full time e a tempo indeterminato, una convivenza, una casetta, due gatti e la triste consapevolezza di non volere quella vita.
A Milano lavoravo nel settore della ristorazione, ma sentivo di odiare quella vita, mi stava tutto stretto e nell’ultimo anno una serie di brutti eventi capitatomi mi hanno portato ad accentuare quel senso di tristezza che provavo dentro. Ho sofferto di depressione, nell’ultimo anno la situazione era peggiorata e a rendere la vita più soffocante sono arrivati anche gli attacchi di panico. Le mie giornate le passavo a letto, se non nei momenti in cui dovevo andare a lavoro.
A gennaio 2020 esausta e senza più forze, ho deciso di mollare Milano, il mio lavoro e una vita che non volevo più. Mentre la mia vita veniva messa in tanti scatoloni, il pensiero del cammino di Santiago è venuto a bussare. Si era insinuato nella mia testa e avevo deciso di andare a percorrerlo nell’aprile 2020. Il covid non mi ha permesso di poter andare, così è cominciata una ricerca forsennata di questa realtà dei cammini a me sconosciuta e mi sono detta: “se non posso andare a camminare in Spagna, camminerò in Italia.”
Così ho fatto: appena allentate le restrizioni covid sono uscita dalla porta di casa percorrendo la Via Peuceta del Cammino Materano partendo da casa, Altamura.
Più camminavo e più volevo camminare. Avevo notato di come quel camminare da sola, in mezzo al nulla, mi faceva davvero, ma davvero, stare bene. E così non mi sono più fermata e il cuore pian piano ha smesso di far male.
Il bisogno di camminare si è poi trasformato in passione, poi in amore, per tramutare infime in: “vorrei fare questo per il resto della mia vita!”.
Penso di star vivendo la mia seconda vita, probabilmente la vita che ho sempre sognato.
Ad oggi la mia vita ruota totalmente intorno al camminare, che quel lontano 2020 mi ha letteralmente salvato la vita.
Sono divulgatrice di cammini in solitaria sui social e sul mio blog.
Creatrice di contenuti.
Scrittrice, racconta storie.
Guida Ambientale Escursionistica.
Rifugista al Rifugio Mezzalama.
Penso che la vita abbia voluto darmi una seconda possibilità. Proprio a me, che di vivere non ne avevo più voglia. Forse, proprio per questo, mi ha voluto dimostrare che non c’è un solo modo di vivere, e se la vita che stai vivendo non ti piace puoi sempre cambiare, e se la gente ti ha fatto del male non è detto che tutti te ne faranno. Mettendomi in cammino da sola ho imparato ad amare la vita, me stessa e gli altri. Mi ha dato l’opportunità di fare un lavoro che amo, di mettermi alla prova e a nudo con la scrittura e di costruirmi qualcosa di mio con una delle cose che più amo al mondo.


Ho deciso di incamminarmi.
Ho deciso lo avrei fatto da sola, per scelta, per esigenza.
Sentivo l’estrema necessità di passare del tempo con quella persona che era sempre stata presente nella mia vita, ma che non conoscevo affatto, ascoltavo troppo poco, le davo poco spazio, sempre stata più interessata alle persone che mi circondavano piuttosto che a me stessa.
Così, in un periodo in cui mi ero totalmente smarrita, ho deciso di andare a cercarmi.
Le emozioni? Erano mille! Volteggiavano e vorticavano come foglie in mezzo al vento. Un turbine impetuoso da far tremare l’anima. Stupore, meraviglia, felicità, amore… C’erano tutte, tranne quella che tutti si aspettavano: la paura. Lei l’avevo lasciata in quel appartamento a Milano mesi prima. Non mi apparteneva più.
Volevo andare, scoprire, scoprirmi. E così ho fatto, son partita sola, senza sapere dove. E quelle emozioni che avevo provato prima di partire mi sono letteralmente esplose dentro. Ho sentito leggerezza nello stomaco, euforia nel petto. E la magia di trovare te stessa quando credevi esserti persa.

BENVENUT* DOVE LE EMOZIONI SI TRASFORMANO IN PAROLE🍃