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Diario di bordo Trekking

Wikiloc: la traversata del Monte Baldo

La catena montuosa del Monte Baldo, lunga circa 47km, si identifica come un ecosistema unico grazie alla sua importantissima biodiversità, data da diverse specie esclusive di questo territorio.
È caratterizzato da zone e climi diversi fra loro, si passa da un ambiente sub-mediterraneo delle sponde del Lago di Garda, fino agli ambienti alpini di Cima Valdritta, la vetta più alta del Baldo.

Il Baldo è denominato hortus Europae, il giardino d’Europa, per la presenza di una flora veramente variegata (pensate più di 600 specie vivono in questo territorio). Qui si trovano gran parte delle piante e fiori dell’intera flora alpina, metà di tutte le orchidee italiane esistenti e ben oltre il 40% di farfalle conosciute. Basti solo pensare che alcune specie endemiche esclusive di questo luogo, portano la denominazione “baldense”.

Camoscio

Anche la fauna è a livelli notevoli. Sul Baldo vivono tantissime specie animali: grandi carnivori, rapaci, ungulati, anfibi, rettili, insetti, microorganismi…questo grazie anche alla suddivisione delle diverse zone climatiche.

Tramite questo percorso, che è durato due giorni con notte in tenda, ho avuto occasione per scoprire più da vicino questo territorio. Ma andiamo a vedere di cosa si tratta.

Sul Monte Baldo con Wikiloc

Ho tracciato l’itinerario attraverso il mio account premium Wikiloc.

Wikiloc è un’app di navigazione outdoor che ti consente di scoprire nuovi itinerari e tracciare i tuoi percorsi a piedi, in bicicletta e tanto altro.

App di navigazione Wikiloc
RICERCA PER AREA DI PASSAGGIO

Tramite la ricerca per area di passaggio, ovunque ti trovi puoi scoprire sentieri che iniziano o attraversano aree selezionate, oltre a poterli filtrare per tipo di attività, distanza, dislivello o difficoltà. Una volta scelto, puoi seguire l’itinerario che qualcun altro ha percorso, registrato e caricato. Oppure, puoi registrare direttamente tu il percorso per poi pubblicarlo e renderlo fruibile a tutta la community di Wikiloc.

MAPPE 3D

Le sue funzioni sono numerose e tutte molto utili, quella che mi aiuta di più a organizzare i miei trekking sono le mappe 3D. Si ha a disposizione una nuova prospettiva per scoprire i propri percorsi, estremamente realistica e utilissima per valutare con precisione superfici e terreni, oltre che per avere un chiaro riscontro visivo di ogni
cambiamento di quota.

Wikiloc
MAPPE OFFLINE

Inoltre, sono disponibili anche le mappe offline dei percorsi che andremo a percorrere, ideale se c’è poca connessione o andremo a camminare all’estero.

LIVE TRACKING

Se cammini in solitaria ti può tornare molto utile la funzione live tracking (rilevamento in diretta). Per me che il più delle volte mi avventuro da sola è una funzione che utilizzo spesso. Avviso sempre del percorso che andrò a percorrere, in più attraverso il rilevamento in diretta, posso inviare un link alle persone a casa che possono vedere i miei movimenti in diretta. Così, in caso di incidenti o altro sanno dove mi trovo.

Qui trovi le mie tracce su wikiloc:

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Wikiloc e sostenibilità

Wikiloc si impegna per far fronte alla difesa dell’ambiente e contro i cambiamenti climatici e per questo supporta economicamente organizzazioni no profit che difendono l’ambiente.

La traversata del Monte Baldo

PRIMA TAPPA: DA CASTELLETTO A FORTE DI NAOLE || 11/12 km || +1618 m

Siamo partiti da Castelletto di Brenzone e abbiamo percorso, in salita, il sentiero delle mulattiere selciate fino alla località Le Cà passando per una stupenda fontana coperta. Siamo poi arrivati per pranzo nel paesino di Prada (diviso fra Prada bassa a quota 933 m e Prada alta, dove siamo arrivati noi, a quota 1060 m).

Da lì abbiamo proseguito prendendo il sentiero della Val da Sacco fino a raggiungere, attraverso splendide foreste di faggi, la zona dei Baiti di Ortigara e la Chiesetta della Madonna della Neve.

Abbiamo continuato in salita all’interno della Faggeta di Ortigara fino a incrociare la mulattiera che ci ha portato nella zona di Naole. Abbiamo proseguito poi fino al suggestivo Forte di Naole, dove abbiamo piazzato le tende per la notte.

Traversata Monte Baldo
SECONDA TAPPA: DAL FORTE DI NAOLE A ASSENZA || 15 km || +600 m -2147 m

Per la seconda tappa siamo partiti dal Forte di Naole e abbiamo percorso, in salita, le creste di Naole fino ad arrivare, prima al rifugio Fiori del Baldo (quota 1850 m) e poi al Rifugio Chierego situato a 1911 m di altezza. Da lì abbiamo preso il sentiero che costeggia lateralmente Cima Costabella (2053m) raggiungendo il meraviglioso Passo del Camino a quota 2121 m. Qui il paesaggio del Baldo cambia e diventa alpino/dolomitico. Si possono notare, lungo tutta la mulattiera che porta al Rifugio Telegrafo, tutte le guglie scavate dal ghiacciaio. Arrivati al Rifugio più alto del Baldo, il Rifugio Telegrafo (quota 2147 m) siamo scesi in picchiata verso la selvaggia Val delle Nogare. Dopo una lunghissima discesa fra i resti di mulattiere selciate abbandonate e cambi di paesaggi, siamo arrivati a Sommavilla per poi terminare la nostra breve ma intensa traversata ad Assenza.

Rifugio Chierego

Curiosità

MULATTIERE SELCIATE: Le mulattiere selciate sono le antiche vie che mettevano in comunicazione lago e montagna e testimoniano le incessanti attività contadine legate al taglio del bosco, coltivazione di castagno, ovicoltura e allevamento. Sono delle vie ripidissime dove si può ancora notare i solchi del passaggio dell’antica slitta per il trasporto dei prodotti raccolti in montagna, la Barùsola o Carèta. A lato della mulattiera, nei tratti più ripidi, si notano ancora dei ganci di ferro fissati nella roccia che servivano da freno o aiuto per la salita: legando la slitta con una corda ancorata al gancio si poteva controllare e rallentare la discesa o aiutare gli animali per salita.

FONTANA COPERTA: Il versante occidentale del Monte Baldo è estremamente povero di acque superficiali e di sorgenti a causa della disposizione degli strati rocciosi in strati paralleli alla linea di versante e dei fenomeni carsici di infiltrazione e scorrimento sotterraneo dell’acqua. In passato queste piccole sorgenti hanno rappresentato una risorsa idrica indispensabile per gli abitanti delle contrade più isolate. Attorno a queste preziose risorgive venivano realizzate fontane di diverse dimensioni, con piccoli bacini di raccolta, per consentire un certo accumulo di acqua anche per i periodi di secca.

Creste del Baldo

BAITI DI ORTIGARA E CHIESETTA DELLA MADONNA DELLA NEVE: I baiti di ortigara sono una delle zone più conosciute del Baldo e, all’interno di questa zona, si trova una vecchia struttura diroccata (un’antica villa/residenza estiva) con accanto una piccola cappelletta. Quella è la chiesetta della madonna della neve. Costruita dai conti Carlotti per essere sfuggiti alla peste del 1600 che colpì la città di Verona. La struttura accanto è stata costruita sempre dai conti come residenza estiva ma anche come rifugio per sfuggire al contagio della peste. “si erano fatti fare un palazzetto lassù, vi si erano ritirati con la servitù, gran copia di provviste e legna da ardere e vi avevano trascorso due anni, inverni compresi.”

FORTE DI NAOLE: un ex forte costruito dagli italiani nel 1913 prima dello scoppio della Grande Guerra contro un possibile attacco da parte degli austriaci dal vicino confine. Per edificarlo, i genieri italiani costruirono una lunga strada militare, che da Lumini sale a Pra Bestemà, alle due Pozze e raggiunge il forte con numerosi tornanti (in seguito prolungata fino a Costabella e, come mulattiera, fino al rifugio Telegrafo).

RIFUGIO TELEGRAFO: il rifugio sorge a pochi passi da Cima Telegrafo, chiamata una volta Vetta Maggiore perchè ritenuta, per errore, la vetta più alta del Baldo. Chiamata così perchè l’esercito di Napoleone aveva piazzato un telegrafo ottico per consentire comunicazioni a lunga distanza. Si pensa riuscisse a comunicare perfino con la città di Parigi.

Verso il Rifugio Telegrafo

VAL DELLE NOGARE: una delle valli più selvagge del Baldo e dove si può notare benissimo quanto l’antico ghiacciaio abbia levigato tutte le pareti rocciose dondale quell’aspetto maestoso. Si trova al di sotto del circo glaciale del Telegrafo. La valle è battuta da molti animali fra cui anche i lupi e ci si può trovare anche una delle piante più velenose dell’arco alpino, l’aconito napello.



I 10 comandamenti (più uno) del buon camminatore
  1. Fermarti quando il tuo corpo e la tua mente lo necessitano.
  2. Riprendere fiato dopo una lunga salita.
  3. Seguire il proprio ritmo.
  4. Parlarsi, ascoltarsi, capirsi, accettarsi, amarsi.
  5. Accettare le difficoltà e superarle.
  6. Non tutto si ottiene subito.
  7. Sorridere, sempre e comunque.
  8. A volte perdersi ci fa scoprire strade e panorami che ci tolgono il fiato.
  9. Potete mollare.
  10. Decidere con chi camminare è fondamentale.
  11. Vivere di poco è il segreto della felicità.

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